Dopo 4 anni di attesa, può partire il conto alla rovescia per lo stop alle telefonate commerciali indesiderate dirette ai cellulari, anche quando a comporre il numero non è un operatore ma un software. Debutterà infatti a luglio, tra meno di 4 mesi, il nuovo Registro pubblico delle opposizioni, a cui si potranno iscrivere non solo, come già nel Registro attuale, i numeri di telefono fissi presenti negli elenchi pubblici e gli indirizzi postali, ma anche i numeri dei cellulari e quelli fissi “riservati”. A prevederlo è il regolamento (DPR 26/2022), pubblicato il 29 marzo scorso nella «Gazzetta Ufficiale» e in vigore da oggi, 13 aprile, che dà attuazione alla legge 5 del 2018.
Si potrà dire basta alle telefonate, fatte sia da un operatore, sia tramite sistemi automatizzati (questa è una novità introdotta dal decreto legge 139/2021), e alla posta cartacea, che veicolino materiale pubblicitario o di vendita diretta, ricerche di mercato o comunicazioni commerciali. È il telemarketing “aggressivo”, che ora il nuovo sistema si propone di arginare.
Le nuove norme arrivano al termine di un percorso lungo e travagliato. La legge del 2018 prevedeva l’emanazione del regolamento entro 90 giorni, ma il Consiglio dei ministri ha dato il via libera solo a gennaio, a 2 anni di distanza dall’esame preliminare.
Il regolamento fissa ora tappe serrate per realizzare il nuovo Registro. La prima è la consultazione pubblica dei principali operatori: il ministero dello Sviluppo economico l’ha avviata lo scorso 5 aprile e terminerà il 6 maggio. Entro fine mese vanno sentite anche le associazioni dei consumatori.